Veglia Diocesana Missionari Martiri 2021, chiesa Nostra Signora di Lourdes in Matierno, a cura di don Vi.
Un elenco di nomi,
di fede continua,
di storie e testimonianze,
di lacrime e speranze,
di anime silenti:
innanzi a chi è UCCISO per testimoniare il Cristo Risorto
c’è solo una cosa da fare:
inginocchiarsi e pregare…
Nell’anno 2020, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, sono stati uccisi nel mondo 20 missionari: 8 sacerdoti, 1 religioso, 3 religiose, 2 seminaristi, 6 laici.
1. Padre Jozef (Jef) Hollanders, belga, Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI), morto il 12 gennaio in Sudafrica
2. Augustine Avertse, nigeriano, Laico, morto il 20 gennaio in Nigeria
3. Michael Nnadi, nigeriano, Seminarista diocesano, morto il 1° febbraio in Nigeria
4 Philippe Yarga, burkinabé, Catechista Laico, morto il 16 febbraio in Burkina Faso
5. Suor Henrietta Alokha, nigeriana, Sisters of the Sacred Heart (SSH) morta il 15 marzo in Nigeria
6. Suor Lydie Oyanem Nzoughe, gabonese, Religieuses de Sainte Marie morta il 19-20 marzo in Gabon
7. Don Oscar Juárez, argentino, Diocesano, morto il 15 luglio in Argentina
8. Don Ricardo Antonio Cortéz, salvadoregno, Sacerdote Diocesano, morto il 7 agosto a El Salvador
9. Don Nomer de Lumen, filippino, Sacerdote Diocesano morto il 9 settembre nelle Filippine
10. Don Roberto Malgesini, italiano, Sacerdote Diocesano, morto il 15 settembre in Italia
11. Lilliam Yunielka,nicaraguense, Laica, Infanzia Missionaria, morta il 15 settembre in Nicaragua
12. Blanca Marlene González, nicaraguense, Laica, Infanzia Missionaria, morta il 15 settembre in Nicaragua
13. Bryan José Coronado Zeledon, nicaraguense, Laico, Pastorale Cristo Joven, morto il 15 settembre in Nicaragua
14. Don Adriano da Silva Barros, brasiliano, Sacerdote Diocesano, morto il 14 ottobre in Brasile
15. Padre José Manuel de Jesus Ferreira, venezuelano, Dehoniani, morto il 20 ottobre in Venezuela
16. Rufinus Tigau, indonesiano, Catechista laico, morto il 26 ottobre in Indonesia
17. Don Jorge Vaudagna, argentino, Sacerdote Diocesano, morto il 27 ottobre in Argentina
18. Suor Matilda Mulengachonzi, zambiana, Piccole Serve di Maria Immacolata (LSMI), morta il 25 ottobre in Zambia
19. Fra Leonardo Grasso, italiano, Camilliani di Milano, morto il 5 dicembre in Italia
20. Zhage Sil, indonesiano, Seminarista diocesano, morto il 24 dicembre in Indonesia
Giovedì 24 marzo alle ore 20.00 si è svolta, presso la chiesa Nostra Signora di Lourdes in Matierno, la veglia diocesana per i missionari martiri presieduta da Monsignor Andrea Bellandi Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, con la partecipazione del direttore dell’Ufficio Diocesano Missionario don Umberto D’Incecco, dei padri saveriani di Salerno e di don Marco Raimondo, che ha aperto le porte e il cuore della propria comunità alla realizzazione di questo momento di intensa preghiera.
Essenziali e preziose le parole con le quali monsignor Bellandi ha introdotto la veglia, esortando il popolo di Dio presente a essere missionario anche senza dover necessariamente volare lontano e andare in terra straniera: “Essere missionari molte volte significa esserlo già qui: in casa, in famiglia, sul lavoro e ovunque ci siano relazioni che implicano un coinvolgimento emotivo, ovunque ci siano occhi che si incontrano”.
La veglia è iniziata con una preghiera introduttiva e proseguita con la lettura del passo del Vangelo di Luca (Lc 10, 25-37) dopo il quale Monsignor Bellandi ha ricalcato l’importanza della centralità del messaggio cristiano e missionario così come già scritto da Papa Francesco nell’Enciclica “Fratelli tutti”, pubblicata il 3 ottobre 2020. “[…] Guardiamo il modello del buon samaritano. È un testo che ci invita a far risorgere la nostra vocazione di cittadini del nostro Paese e del mondo intero, costruttori di un nuovo legame sociale. È un richiamo sempre nuovo, benché sia scritto come legge fondamentale del nostro essere: che la società si incammini verso il perseguimento del bene comune e, a partire da questa finalità, ricostruisca sempre nuovamente il suo ordine politico e sociale, il suo tessuto di relazioni, il suo progetto umano” […] Vivere indifferenti davanti al dolore non è una scelta possibile; non possiamo lasciare che qualcuno rimanga “ai margini della vita”. Questo ci deve indignare, fino a farci scendere dalla nostra serenità per sconvolgerci con la sofferenza umana. Questo è dignità”.
Particolare toccante della veglia è stata l’accensione e la posa ai piedi dell’altare di cinque ceri missionari portati da un sacerdote, dai genitori di Pietro Rossini, da una nonna, da un giovane della comunità e da un operatore socio sanitario.
La veglia è proseguita con la testimonianza del nostro Pietro Rossini da Boston che con un video messaggio ha voluto sottolineare l’importanza della fede e dell’amore verso l’altro in questo particolare momento pandemico mondiale.
La sua voce ha riscaldato il cuore dei presenti, tra i quali quello di nonna Vincenza emozionata ma felice.
Insieme ai familiari del nostro Pietro era presente tutta la famiglia del gruppo missionario parrocchiale che ha curato insieme ad alcuni giovani della nostra comunità tutta l’organizzazione della veglia che è stata ben armonizzata dal canto della schola cantorum parrocchiale.
Un ringraziamento particolare al servizio d’ordine parrocchiale e a tutti coloro i quali si sono spesi per questo momento di riflessione e preghiera e in diretta con tutta l’Arcidiocesi grazie al collegamento con il sito missionario diocesano.
Articolo completo: http://www.santifeliceegiovanni.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=567:vite-intrecciate-in-cammino-con-i-martiri-missionari&Itemid=299
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